Gastronomia

Caratteristica di questa terra di confine, ricca di acqua e di suoli umidi, areati e drenati, sono i tartufi. Funghi particolarmente pregiati e molto costosi, dalla scorza liscia che vira dal giallo chiaro al grigio, crescono sotto terra, stabilendo un rapporto di cooperazione nutritiva con piante come il cerro, il carpino nero, la roverella ed il nocciolo. In Valtiberina si trovano tartufi durante quasi tutto l’arco dell’anno, anche se di differente qualità: i primi mesi dell’anno si può raccogliere il tartufo nero pregiato (anche se raro) e il bianchetto (detto anche marzuolo); da settembre a dicembre si trova il tartufo bianco della Valtiberina, celebrato nella la “Mostra mercato nazionale della razza Chinina e del tartufo bianco” che si svolge a fine settembre, presso Ponte Presale (Sestino).

 Chianina con porcini

 
 

Infine, da giugno a novembre, si cerca nei boschi, il tartufo scorzone, esternamente nero e rugoso, meno pregiato, ma sempre dotato di un buon profumo. Il tartufo bianco nasce soprattutto nella zona a nord della Valtiberina, da Badia Tedalda a Sestino; l’area del tartufo scorzone è invece più spostata, partendo sempre da Badia Tedalda, verso Pieve S. Stefano.

Oltre ai funghi ipogei si raccolgono, in Valtiberina, anche i funghi epigei: da aprile a maggio sui prati di tutto il territorio, si trovano i prugnoli, di cui si celebra la sagra nel comune di Pieve S.Stefano.
Tra maggio e giugno e tra settembre ed ottobre si raccolgono i porcini che, assieme ai tartufi, si possono gustare sulle tavole di tutti i ristoranti e gli agriturismi della Valle. Tra i prodotti della gastronomia tradizionale sono poi da annoverare le carni di vacca chianina e quelle di selvaggina (lepri, cinghiale, fagiano), come pure la pasta fatta in casa, spesso condita con sughi a base di cacciagione.

E poi formaggi freschi o stagionati, polenta di farina gialla (soprattutto nella zona di Monterchi) e tutti i prodotti di origine animale, come il “centopelli”, la “trippa”, il “migliaccio” (specie di focaccina fatta di farina e sangue di maiale e cucinata a fuoco vivo), e gli eccellenti salumi di cinghiale (salsiccia e prosciutto in particolare). Un’altra caratteristica della Valtiberina è la produzione di castagne. Nella zona di Caprese Michelangelo ci sono estesi castagneti da frutto, ma si ritrovano anche intorno ai comuni di Anghiari e Monterchi. I marroni si raccolgono in ottobre, ma nei mesi di novembre e dicembre si può acquistarne la farina, prodotta dai mulini locali, e ottenuta dalla macinazione dalle castagne essiccate. Il pregio del marrone di Caprese Michelangelo è stato riconosciuto dalla Comunità Europea con l’apposizione della sigla di Denominazione di Origine Protetta (DOP).

Indice dei capitoli

- Introduzione alla Valtiberina
- Cenni storici
- Geologia e geomorfologia
- Flora…
- …e fauna
- Cultura…
- ...gastronomia…
- …ed artigianato
- Approfondimento sul tartufo
- Eventi e manifestazioni
- Aree protette
- S.I.C. siti d’importanza
- comunitaria
- Le riserve naturali statali
- Pescare in Valtiberina
- Sui passi di S. Francesco
- Scopriamo i comuni della
- Valtiberina