Cenni Storici
La
Valtiberina Toscana è segnata dal fiume Tevere che
attraversa da nord a sud l’intera vallata, plasmando la
morfologia del fondovalle e concentrando in essa la presenza
antropica. Lungo le sponde del Tevere sorsero prima insediamenti
umbri ed etruschi, successivamente romani,
che fiorivano economicamente grazie all’agricoltura, alla
caccia, alla pesca ed al commercio, soprattutto di legname, che
veniva trasportato sul Tevere fino a Roma. Le località odierne
sorgono tutte sui resti di insediamenti che furono etruschi e
poi romani, innalzati per potenziare la funzione strategica di
collegamento tra il nord e il sud della penisola. Infatti la
presenza del Tevere ha profondamente influenzato la
storia del territorio, contribuendo al suo ruolo di terra di
confine e importante corridoio commerciale, politico e culturale
fin dagli albori della civiltà.
Dopo la caduta dell’Impero romano
la Valtiberina è stata occupata da popolazioni longobarde e
bizantine, ma anche nell'età carolingia e post carolingia se ne
continuò a sfruttare la posizione strategica e nel territorio
sorsero castelli, feudi e diocesi per il
controllo temporale e spirituale della popolazione residente.
Considerata fin dall’antichità un’importante strada di
risalita verso la Romagna, era percorsa anche a piedi, da
pellegrini: gli eremi ed i conventi
disseminati nella zona mostrano il particolare fervore di vita
religiosa che la Valtiberina visse durante il Medioevo. Ed è
proprio a due pellegrini che la tradizione attribuisce la
fondazione di un monastero destinato ad accogliere alcuni resti
del Santo Sepolcro; attorno ad esso si sarebbe poi
sviluppato l’attuale centro urbano, chiamato appunto Sansepolcro.
A partire dal
trecento, dopo una temporanea influenza Aretina, fu
Firenze a segnare la civiltà locale, che nel 1384 si annetté Anghiari, Pieve S.Stefano e Caprese Michelangelo. Dopo la
battaglia di Anghiari (29 giugno 1440; resa famosa
dall’omonima opera di Leonardo da Vinci commissionata dai
Medici per celebrare la vittoria e distrutta già nel 16° secolo)
la Repubblica Fiorentina attestò definitivamente il suo
ruolo egemone sulla Valtiberina, acquistando le città ed il suo
territorio da Papa Eugenio IV.
L’ultima fase di
espansione di Firenze si ha nel 1489 con l’annessione di
Badia Tedalda, e
nel 1520 con l’inclusione del nucleo abitato di Sestino. E’ in
questo periodo, il Rinascimento, che la Val Tiberina conosce il
suo massimo sviluppo economico, testimoniato
dalle opere dei grandi maestri del luogo (Piero della Francesca
e Michelangelo Buonarroti primi tra tutti) disseminate sul
territorio, ricchissimo altresì di borghi antichi, di
testimonianze artistiche e di forme architettoniche religiose
(pievi, monasteri, chiesette, eremi e conventi). Vengono in
questo periodo, dunque, a definirsi i confini geografici ed
amministrativi della Regione Toscana e si consolidano le sette
strutture urbane (Anghiari, Sansepolcro, Pieve
Santo Stefano, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo
e Sestino) che costituiscono i sette attuali comuni della
Valtiberina.
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Pieve di Sovara
nel comune di Anghiari |
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