La metodologia classica di determinazione della propria
posizione sul terreno è stata fino a pochi anni fa quella del confronto
visivo del territorio circostante con la morfologia dedotta dalla
lettura della carta topografica. Oggi, con l’avvento delle nuove
tecnologie, le incertezze del posizionamento, dovute alla scarsa
visibilità, chiarezza della carta e capacità dell’operatore, sono
superate con l’uso del formato numerico usato dai GPS.
GPS è l’abbreviazione di “Global Positioning System”,
vale a dire il sistema di posizionamento satellitare che consente di
determinare numericamente la propria posizione sul terreno. Il
GPS fornisce delle coordinate che possono essere espresse come
latitudine- longitudine e quota, oppure nelle proiezioni cartografiche
piane più diffuse. La rete satellitare per il posizionamento GPS è
costituita da 26 satelliti che gravitano attorno alla Terra ad una
distanza di 20.000 km, circumnavigandola due volte al giorno. Il sistema
era nato e sviluppato dal Ministero della Difesa Americano che per
motivi militari aveva posto dei limiti (ponendo un errore sul codice
inviato a terra dai satelliti) in modo da non avere delle precisioni
inferiori ai 100m. Dopo l’anno 2000 questo errore (detta Selective
Availability) fu tolto dagli Americani e con l’evoluzione
tecnologica dei satelliti oggi la precisione dei ricevitori anche a
basso costo si aggira virtualmente sui 10 metri (può diminuire o
aumentare a seconda del tipo di strumento, delle situazioni ambientali
in cui si opera e se si apportano le correzioni o meno). La
determinazione della posizione avviene per via trigonometrica e
necessitano minimo 3 satelliti per il posizionamento planimetrico e 4 se
si vuole anche la quota del punto. Preferibilmente è meglio quando si
hanno dai 5 e più satelliti visibili affinché l’errore diminuisca il più
possibile. Il confronto in rapida successione di posizioni consecutive
consente al GPS di funzionare da bussola e di calcolare la velocità di
marcia. Inoltre tutti gli apparecchi GPS consentono la memorizzazione di
punti topografici (Waypoint) e di tracce (Tracks),
hanno la funzione GOTO (meglio “go to” ossia “vai a” che altro
non è che la direzione e distanza per la destinazione memorizzata),
danno la quota (anche se per motivi che qui non riportiamo questa misura
rilevata dai GPS può essere molto fuorviante anche nell’ordine dei 100m
a meno che non si usi un GPS con barometro), velocità media, profilo
altitudinale, tempi di arrivi, ora tramonto e sorgere del sole e molte
altre funzioni utili all’escursionista.
Le informazioni contenute nel GPS sono numeriche e per
essere interfacciate con una cartografia bisogna che anche quest’ultima
sia numerica. I GPS in commercio si dividono, oltre che per la
precisione ottenibile metrica o sub-metrica, anche per essere
cartografici o meno, cioè ci sono dei GPS che ammettono una cartografia
come sfondo e altri no. Per quelli che non la ammettono l’informazione
di sfondo sul display si riduce ai soli punti e tracce presi con il GPS
o immessi manualmente o in automatico tramite un pc. Nei GPS cartografici invece è possibile mettere una carta
numerica o raster come sfondo e visualizzare poi le informazioni
date dal ricevitore direttamente sulla carta. Queste hanno il problema
di non poter essere dettagliate come ad esempio un 25.000 a causa della
“pesantezza” delle informazioni che un software di GPS
commerciale non può sostenere. Allora ci si avvale di una cartografia “semplificata”,
alleggerita di molte informazioni ma in grado di dare l’idea corretto
posizionamento sul terreno come una mappa in formato cartaceo.
Per il rilievi della REV sono state usate come sfondo le
carte tecniche regionali (CTR-1:10000) che sono possibili da richiedere
alla Regione previo pagamento (per il momento). Molti dati della REV
(percorsi, waypoint ecc), che sono per adesso scaricabili dal
CD-ROM della REV (e in seguito anche da sito internet della Comunità
Montana), sono stati corretti e adattati alla CTR in modo da
visualizzare sul GPS (una volta posta la relativa CTR come sfondo) le
informazioni con maggior chiarezza. Dato che comunque le carte a 10.000
hanno già un errore di graficismo dell’ordine dei 4 metri
planimetrici sul terreno (già accettabili per l’escursionista), per non
determinare un errore sul dato rilevato dal GPS e corretto poi in
post-processing, è possibile scaricarsi sulla CTR anche il dato grezzo
senza rettifica.
Inoltre dato che il GPS più diffuso è il Garmin (indagine
condotta dal CAI) dal cd-rom è possibile scaricarsi anche le tracce e i
waypoint garmin, così da avere una simbologia classica adottata
da tutti i garmin. Una reale problematica che si risconra quando si adoperano mappe
sui GPS è legata alla rappresentazione cartografica. In Italia esiste sia
la proiezione piana di Gauss Boaga (vedi le CTR) sia quella
Traversa di Mercatore-UTM (vedi carte IGM). Bisogna settare il GPS in
base al tipo di carta che abbiamo come sfondo o con cui vogliamo far
interagire i dati rilevati dal nostro ricevitore. I GPS di oggi
prevedono una moltitudine di proiezioni e di Datum che si possono
scegliere dal menù opzioni di ogni GPS. Il sistema di riferimento usato
dai GPS è quello internazionalmente conosciuto come WGS84
e spesso questo fattore determina errori anche grossolani quando si
fanno i passaggi da un sistema all’altro, meglio sarebbe avere a
disposizione una cartografia scaricabile già georeferenziata nel sistema
WGS84.
Bisogna sempre tenere in considerazione che l’utilizzo del
GPS da parte dei fruitori della REV deve essere sempre usato in
concomitanza con la carta escursionistica REV 1:50000 in modo da poter
far fronte a possibili mancanze del posizionamento GPS (le più usuali
sono ad esempio la non visibilità di un numero sufficiente di satelliti
in ambito montano e la poca durata delle batterie di alimentazione!).
Per
ulteriori informazioni vedere:
www.gpscomefare.com
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